E’ stata appena licenziata dal Senato la legge di conversione del decreto legge Urbani del 22 marzo 2004 contenente norme su “Beni e attività culturali”.
La legge è fortemente penalizzante per i fruitori di internet, basti pensare che introduce per chiunque diffonda, anche senza fine di lucro e per uso personale, opere di ingegno o parti di esse, 4 anni di carcere ed una multa fino a 15500 euro. La mera fruizione delle stesse (download), anche per uso personale, portera’ alla multa di 154 euro + la confisca di tutti gli strumenti e materiali (PC, CD-rom, eventuali periferiche, insomma migliaia di euro in materiale informatico) + la pubblicazione a proprie spese del “mea culpa” su un quotidiano nazionale.
L’apertura al penale, è dovuta alla modifica nel decreto del termine “fine di lucro” in “scopo di profitto”, modifica considerata eccessiva dalla stessa relatrice Gabriella Carlucci.
Lo stesso decreto introduce il concetto di bollino virtuale, gestito dalla SIAE, per il la distribuzione di qualsiasi opera di ingegno, quindi anche quelle non depositate.
Tutti i programmi, file audio e video, e-book, immagini e fotografie coperte da copyright, o parti di esse, anche se messe a disposizione degli utenti gratuitamente dagli autori o con il permesso degli stessi o come mera citazione (demo di canzioni, raccolte di foto o illustrazioni, software freeware, shareware o sotto GPL, ecc…) disponibili in rete non contrassegnati da tale bollino, saranno equiparati a quelli scaricati illegalmente e la distribuzione o l’usufrutto punito in modo uguale.
La legge potrebbe obbligare al deposito di tutte le opere leggibili, visibili e udibili distribuite tramite internet: chiunque gestisca in Internet una fonte di informazione accessibile al pubblico (siti web, newsletter, forum, siti di supporto di aziende, negozi on-line, ecc…) potrebbe rischiare di doverlo inviare a spese proprie alle biblioteche centrali di Firenze e di Roma se questi non verranno esplicitamente esonerati nel regolamento attuativo che dovra’ essere scritto nel frattempo.
Si spera che tutto ciò non trovi applicazione grazie al fatto che i siti internet gestiti dagli italiani sono innumerevoli e quindi le due biblioteche, per stessa amissione dei responsabili, non potrebbero mai nè archiviare nè gestire una tale mole di informazioni.
In oltre esistono siti a contenuto dinamico, come i forum od i blog: come possono essere archiviati ad ogni modifica?
Questa legge viene recepita come un tentativo di controllo della liberta’ di espressione, che con Internet ha trovato recentemente la sua piu’ grande espansione, grazie alla facilita’ di comunicazione tipica della rete (chiunque puo’ crearsi gratuitamente un sito, un blog, un forum, scrivere sui newsgroup, ecc…).
LETTERA APERTA DI DOCENTI UNIVERSITARI
dal titolo E’ questa la società dell’informazione che vogliamo?
AL MINISTRO DELLA CULTURA GIULIANO URBANI
AL MINISTRO DELL’INNOVAZIONE E DELLA TECNOLOGIA, LUCIO STANCA
AI PRESIDENTI ED AI MEMBRI DELLA CAMERA E DEL SENATO
LETTERA APERTA
Qui di seguito alcune parti significative della lettera
Internet è “nata” nelle Università, in Italia come nel resto del mondo: l’abbiamo sviluppata, usata e fatta conoscere al mondo come uno straordinario strumento di comunicazione e di avvicinamento delle persone, di raccolta e diffusione della conoscenza, l’abbiamo pensata alla portata di tutti. Internet e’ diventata strumento di sviluppo economico e miglioramento delle pratiche di governo.
Come docenti universitari che hanno contribuito a questo sviluppo sentiamo il dovere morale di denunciare la possibile prossima approvazione, nell’ordinamento giuridico italiano, di una legge che tradisce quella visione di prosperità e progresso.
FIRMATO DAI DOCENTI DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
DIPARTIMENTI di
INFORMATICA E COMUNICAZIONE ,
SCIENZE DELL’INFORMAZIONE ,
TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE , sede di Crema.
P.S. Il ministro incalzato da “coraggiosi solitari ” ha promesso la modifica delle disposizioni che ci assicurano al momento un primato mondiale! Ma tra il dire e il fare…speriamo bene!
Il testo completo della lettera
Il testo del decreto legge