Incontri sui blog

Questa è una parte di una mail inviatami in questi giorni da maestra Dina:

 




Sono la maestra Dina , ho realizzato il blog ragazziciedi.

(n.d.r. gia segnalto qui il martedì, 09 marzo 2004)

Ultimamente sono scoraggiata… i vostri incontri si svolgono sempre in posti geograficamente difficili da raggiungere.

Provate a farne uno a Bari o Foggia. …

 




Lancio da qui un appello a tutti gli amici di blog didattici che abitano in regioni del Sud dell’ Italia: perchè non provate ad organizzare un incontro presso qualche scuola? Capisco il rammarico di Dina per non poter essere presenti a causa delle lunghe distanze … pensateci …

mtb

 



Ancora su MediaExpo

Salve a tutti!

Sono tornata a casa e alla mia scuola. I giorni trascorsi insieme a tanti amici a MediaExpo sono stati molto belli.

Tante emozioni, tanti volti nuovi con i quali si è instaurato un rapporto stupendo, tante cose nuove da vedere e imparare si sono intrecciate in questi giorni.

Un grazie particolare alla dott.ssa Tullia Guerrini Rocco, Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Trescore Cremasco, a tutti gli organizzatori e collaboratori, ai docenti, alle classi che hanno fatto sì che questa manifestazione fosse così bella e interessante!

Spero che il team blog, con i laboratori e le relazioni, abbia suscitato interesse verso questo strumento in rete.

Come già detto durante i Laboratori e Relazioni, sono/siamo disponibili a dare qualsiasi altra informazione e consiglio sul blog didattico.

Grazie ancora
mtb

Riporto ancora gli indirizzi per informazioni e contatti:

Articolo pubblicato su Il blog su scuolaER per MediaExpo

La risposta a Maria Grazia

Maria Grazia, non sono più una quarantenne e ti dico che fino a poco tempo fa credevo di scivolare verso la conclusione del mio lavoro di insegnante di lettere all’interno di un Istitutto professionale, con alcuni rimpianti didattici non risolti.

Ora leggo il tuo post qui nello spazio aperto dalla nostra amica MTB e vedo riaccendersi le mie speranze. Dunque è possibile un rinnovamento della didattica della matematica. Allora è vero quello che ho sempre pensato, che questa disciplina è una disciplina profondamente umanistica e la durezza di materia “scientifica ” con cui è stata presentata per generazioni nella scuole italiana non rappresenta affatto la sua vera essenza e finalità. Allora è vero che i giovani che passano nelle scuole italiane non sono assolutamente privi di ingegno quando avvertono il rifiuto per la matematica. Dunque c’è possibilità di porre rimedio alla diffusa ignoranza matematica che circonda la nostra scuola e la nostra società.

Parliamone per favore.

La spinta a continuare …

… con il blog di classe viene anche da una mail trovata appena rientrata ieri sera.
Con il permesso della scrivente la riporto integralmente. Penso che le parole espresse sul blog servano a tutti noi per andare avanti in questa strada che molti hanno intrapreso proprio un anno fa.
Grazie Maria Grazia!
mtb


Ciao Maria Teresa.

Sono una quarantenne che da qualche mese, dopo una vita di matematica obliata, attraverso un percorso personale sta recuperando interesse per la materia. Ho frequentato a suo tempo il liceo scientifico e se una critica posso muovere alla scuola dei miei tempi è proprio la didattica applicata alla matematica: per anni mi hanno indottrinato con regole ed assi intersecati senza però mai darmi qualche in put relativo all’utilità, o , ancor meglio, alla filosofia sottesa a tutto ciò che mi insegnavano; oggi, allorquando il mio lavoro e la mia esistenza nulla hanno a che fare con la matematica, mi è preso un trip su questa materia e sulla sua storia; trovo appassionanti le discussioni tra De Broglie ed Einstein circa i quanti, avrei voluto conoscere Riemann e cosi via. Mi affascinano i fisici ed i matematici quanto poco apprezzo (così, tanto per dire, non sono così radicale, in realtà) gli ingegneri, che considero semplici operai che assemblano parti su cui non hanno la minima possibilità di incidenza.

Di recente mi sono acquistata un testo di Filosofia della fisica (circa 600 ppgg che non ho ancora iniziato a leggere, veramente).

Trovo umanamente determinante il pensiero matematico ed il suo sviluppo e mi rattrista sapere poco frequentate dai giovani le facoltà matematiche, poichè sicuramente lo sviluppo di una civiltà non può realizzarsi se non attraverso nuove teorie applicabili per migliorare il mondo.

La storia del pensiero scientifico è una materia che non si deve ignorare nei percorsi formativi dei giovani; essa consente di comprendere cosa è successo nella mente di persone che sono state anch’esse giovani; non solo il Che può essere modello (al di là dell fatto che lo stampino su magliette indossate senza che i più ne conoscano la biografia) ma anche Blaise Pascal o Tesla. La storia ci può insegnare a cosa può essere servito saper risolvere un’equazione di terzo grado o abbassarne il grado con Rufini, cosicchè gli alunni possano pensare di poterle usare anch’essi per trovare in futuro nuove soluzioni a problemi, non solo per risolvere semplici enigmi sulla settimana enigmistica o, al più, per calcolare l’area in mq del proprio appartamento per capire quante piastrelle comprare per rifare i pavimenti.

Quindi questa sera, quando visitando il tuo blog ho visto le composizioni di tuoi allievi relative alla produzione matematica del ‘600, mi sono illuminata, pensando che finalmente qualcosa sta cambiando; non so quanti insegnanti si muovano nella tua stessa direzione, ma è consolante sapere che qualcosa stia accadendo. Fornire elementi di conoscenza di questo genere è un cambiamento radicale verso il meglio: i ragazzi non possono essere trattati semplicemente come tabula rasa da colmare di espressioni (matematiche, grammaticali, artistiche e così via): sono persone e in quanto tali, anche per quanto riguarda l’apprendimento, hanno bisogno di capire i perchè, non solo i “percome” (Il mio ragionamento sta sconfinando, credo, nell’apprendimento cooperativo e, termine, che conio in questo momento, apprendimento democratico.)

E se riguardo la matematica ho un approccio da neofita o meglio, da amico ritrovato, ciò che riguarda i ragazzi deriva dal mio mestiere, essendo io un educatore professionale.

Quindi, al termine, il significato di questa mail è riassumibile in un apprezzamento del tuo lavoro, che, a prescindere dall’originalità del mezzo che utilizzi -il blog- che sicuramente è adeguato in termini di modernità e vicinanza ai ragazzi, ancor più è apprezzabile per i contenuti, senza i quali un bel blog sulla matematica, graficamente gradevole, perderebbe comunque molto senso.Un grafico di funzione, una poesia e un saluto ad una classe possono coesistere, non sono antitetici ma fanno parte, tutti, della nostra vita.

Un caro saluto e buon lavoro.

Maria Grazia

Alessandria