Articolo tratto da Il Manifesto del 26 novembre
Altri sei mesi di proroga per l’applicazione della riforma della scuola sono stati strappati al governo dal ministro Letizia Moratti grazie all’approvazione di un ddl «di conversione» che consente di procrastinare i termini legislativi di questa e altre leggi. Dovremo, dunque, aspettare il settembre del 2005 per vedere finalmente realizzata una riforma traballante e ancora priva di risorse economiche. «Nel 2002 – è il commento di Albertina Soliani, capogruppo della Margherita nella commissione istruzione del senato – Moratti aveva preventivato per la sua riforma più di otto miliardi di euro in cinque anni. Oggi deve accontentarsi di 110 milioni di euro recuperati con ulteriori tagli di posti di insegnamento». Ieri, intanto, proprio la commissione istruzione del senato ha approvato la parte della Finanziaria riguardante la scuola. «Moratti – affermano i senatori della Quercia Maria Chiara Acciarini e Luciano Modica – sostiene che nella scuola e nell’università va tutto bene ma in realtà la ricerca ottiene 100 milioni in meno e il taglio attestato dagli atti del Senato è del 3,8%. In più il ministro non ha parlato di nuove assunzioni».