Brevetti: il 17 maggio mobilitazione nazionale!

Il senatore Cortiana ha invitato ad una mobilitazione nazionale a sostegno della mozione in senato contro i brevetti sul software.

A questo proposito è stata diffusa una lettera/appello che Richard Stallman, presidente della Free Software Foundation, ha voluto indirizzare a onorevoli e senatori italiani e che riportiamo integralmente:

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[Testo originale della lettera]

Cari membri del Parlamento italiano,
Gli sviluppatori e gli utilizzatori di software in Europa si troveranno di fronte ad un grande pericolo se l’UE permetterà di brevettare le tecniche di software: il pericolo di essere incriminati per le idee contenute nei
software che essi sviluppano e usano.

A differenza del copyright, che protegge la descrizione dell’intero programma ma non le singole idee che lo compongono, la brevettabilità del software consentirebbe un monopolio sull’uso di tecniche generiche. Un programma complesso è la combinazione di migliaia di queste tecniche. Se un paese permette la brevettabilità di ognuna di queste tecniche, un programma complesso può infrangere centinaia di brevetti in un colpo solo.
( secondo uno studio svolto lo scorso anno il Kernel di Linux, la parte centrale del programma linux, usato per il sistema operativo GNU, infrangerebbe 283 brevetti USA)

Come sono queste tecniche? Consideriamo la "progress bar", la barra progressiva che gradualmente passa dallo 0% al 100% mostrando sullo schermo la realizzazione di una operazione, come l’apertura di una pagina web o lo scaricamento di un documento. Questa tecnica è una piccola parte contenuta in migliaia di programmi software che svolgono differenti
funzioni. Persino questa tecnica è stata brevettata all’Ufficio Europeo dei Brevetti, insieme ad altre 50.000, a dispetto dello stesso trattato costitutivo dell’Ufficio Europeo dei Brevetti. Se la Direttiva del Unione
Europea desse un valore legale a questi brevetti, gli sviluppatori e gli utilizzatori di migliaia di programmi rischierebbero la minaccia di incriminazioni.

Un programma è come un romanzo: una raccolta di dettagli che insieme sviluppano molte idee. Immaginate cosa accadrebbe se ogni idea letteraria venisse brevettata, per esempio "una scena d’amore con una donna sul balcone" o "gli occhi blu di una persona che assomigliano al mare".
Chiunque scrive un romanzo potrebbe violare diverse centinaia di brevetti; se uno scrittore scrivesse con la preoccupazione di essere incriminato difficilmente scriverebbe un buon romanzo. Non è questo il modo di
promuovere la scrittura né dei romanzi, e neanche dei programmi software.

Le pressioni per la brevettabilità del software provengono principalmente dalle multinazionali dell’informatica. Esse vogliono la brevettabilità del software perché ognuna ne detiene migliaia negli USA e li vuole importare in Europa. Se l’Europa permetterà la brevettabilità del software le
multinazionali (molte non europee) avranno uno strumento di controllo sull’uso del software in Europa.
Molti legislatori non hanno mai avuto a che fare con lo sviluppo di software, così possono credere ai miti relativi all’efficacia dei brevetti sul software. Per esempio il mito sulla protezione brevettuale dell’intero disegno di un prodotto, se si dice che un programmatore può ottenere un
brevetto per "proteggere il suo programma" questo potrebbe avvalorare questo mito.

Poi c’è il mito che vuole che i brevetti possano "proteggere" i "piccoli inventori" dalla competizione delle multinazionali. Se questo fosse vero le multinazionali non sarebbero favorevoli alla brevettabilità del software. Ogni multinazionale usa le sue migliaia di brevetti per mettere
ognuno nelle condizioni dello scambio le licenze. Così facendo il programma innovativo di un piccolo inventore combinerebbe le sue poche nuove idee brevettate con le centinaia (o migliaia) di idee ben conosciute, alcune brevettate da IBM, alcune brevettate da Microsoft, ecc.
Poi loro si comporteranno con lui come se la questione dei brevetti non ci fosse. C’è quindi il mito del vantaggio che le compagnie americane avrebbero proprio perché gli USA riconoscono la brevettabilità del software mentre l’Europa no. Se questo fosse vero, le compagnie statunitensi ed il governo degli Stati Uniti non presserebbero l’Europa
per consentire la brevettabilità del software.

Al contrario l’Europa ora ha un vantaggio.

I brevetti degli Stati Uniti riguardano soltanto ciò che è fatto negli Stati Uniti, ma ognuno può avere un brevetto statunitense. Le compagnie europee possono avere brevetti statunitensi e attaccare gli sviluppatori americani. Ma attualmente gli Americani non possono avere brevetti
software Europei e quindi attaccare gli Europei. Fino a che l’Europa rifiuterà di brevettare il software, l’Europa avrà questo vantaggio, Se l’Europa mantiene il suo vantaggio, con il rifiuto di brevettare software, finalmente il mio paese può trovare necessario competere cambiando la sua
insensata politica.
Per favore aiutate gli Stati Uniti a salvarsi dai brevetti sul software, salvando innanzitutto voi stessi.
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Fonti:  punto-informatico.itanitel.it

Da windows a linux restando in… win!?!

Il due maggio all’Einstein di Roma si è tenuto il workshop del progetto Lazzaro, un modo di utilizzare linux restando in windows e rivitalizzando vecchi pc che vengono usati come semplici terminali di rete.

Sono ora disponibili le presentazioni effettuate quella mattina mentre, se vi trovate a passare da Roma, potete venire a trovarci e provare il sistema nei nostri laboratori.

😉

Feeds e aggregatori

Alcune notizie utili per usare i feeds e gli aggregatori:

Ne sto valutando sempre più l’importanza per seguire facilmente numerosi spazi web; al momento uso feedreader 2.90 .

Buon fine settimana a tutti … tra poco esco per immergermi nel clima della festa dei ceri !!!
mtb

La festa dei ceri 2005

Via ch’ eccoli !!! … questo grido domani echeggerà per le strade di Gubbio al passaggio dei ceri. 

http://www.festadeiceri.it/album/fotoceri26.JPG

Tutto è pronto per la festa, i pennoni rossi e gli stendardi colorati gialli, azzurri e neri, sventolano in città e ‘sul monte’ già dal primo maggio, quando i ceri sono stati portati all’interno del Palazzo dei Consoli dalla Basilica di sant’ Ubaldo, patrono della città.
Anche quest’ anno il rito si ripete e potrà essere seguito online:

In occasione della Festa dei Ceri 2005, Trg – Tele Radio Gubbio trasmetterà, con tre ore di diretta, le fasi salienti della festa dalla propria emittente.

Le stesse immagini saranno trasmesse su internet dal sito www.trgmedia.it.

Programma diretta

 Alzata alle ore 11.00 (collegamento dalle ore 10:30 alle ore 12:30) 
Corsa alle ore 18.00 (collegamento dalle ore 17:30 alle ore 20:00) 

fonte: http://www.ceri.it/ceri/diretta.htm

Leggi anche qui 

La rete daPERtutto..


Segnalo lo streaming previsto nella mattinata odierna della conferenza GARR_05, con le conclusioni di Gianni Degli Antoni sugli scenari dell’internet del futuro.

Dalla presentazione dell’evento:

La Conferenza GARR_05 si rivolge a tutti gli utenti della rete e propone loro di esplorare, attraverso la presentazione di ricerche e realizzazioni in ambito nazionale ed internazionale, l’evoluzione della rete e le nuove possibilità che apporterà al mondo della ricerca,della cultura e dell’istruzione.

Non soltanto tecnologie, ma soprattutto applicazioni avanzate e nuovi modelli di utilizzo della rete per la società dell’informazione, in cui le risorse dell’Informazione e delle Comunicazioni saranno disponibili ovunque, a chiunque, in qualsiasi momento e per molteplici usi.

La discussione spazierà dalla gestione di risorse attraverso sistemi di griglie, remote control, domotica, alle nuove possibilità di accesso e di trattamento dell’informazione. Si parlerà inoltre delle strategie per estendere tali innovazioni a contesti d’uso finora solo marginalmente toccati dai benefici della rete, quale il settore educativo…

Il programma odierno; la sessione di streaming.

Cultures Meeting Cultures in Online Distance Education

L’ Università degli Studi di Milano organizza una conferenza tenuta dal "guru" dell’elearning, prof. Michael Grahame Moore.

Tipo di evento: conferenza
Data: lunedì 23 maggio
Luogo: Università degli Studi di Milano, Sala di rappresentanza, via Festa del Perdono 7
Ore: 11:00

Destinatari: accademici, studiosi e professionisti dell’eLearning; laureandi e dottorandi in Scienze della Formazione e della Comunicazione; dirigenti di aziende specializzate nell’ambito della formazione e della produzione multimediale.

Enti organizzatori: Ctu (www.ctu.unimi.it), il centro per l’eLearning dell’Università degli Studi di Milano.
Il seminario è organizzato nell’ambito delle attività della Scuola "New Media in Education" (http://newmine.ctu.unimi.it), un ciclo triennale di conferenze pubbliche e workshop a numero chiuso ideato grazie alla collaborazione tra il Ctu e il New Media Lab dell’Università della Svizzera Italiana.

Relatore: prof. Michael Grahame Moore, Penn State University
Fondatore ed editor dell’American Journal of Distance Education, Michael G. Moore (http://www.ajde.com/editor.htm) ha creato la prima importante comunità di interesse sui temi dell’online education DEOS-L (Distance Education Online Symposium) ed è stato per quindici anni direttore dell’American Centre for Study in Distance Education presso la Penn State University, dove ha istituito la prima serie di corsi universitari a distanza e dove tuttora insegna nei corsi online del World Campus. Il prof. Moore è ben noto nei circoli accademici come un’autorità nel campo degli studi sulla didattica a distanza, ma in realtà ha sempre unito al lavoro di sistematizzazione teorica una ricchissima esperienza nella pratica della progettazione, gestione e valutazione di progetti di formazione a distanza, mettendo a servizio la propria consulenza per numerose istituzioni accademiche, per la World Bank , per l’UNESCO, e per numerosi governi nazionali. Tra le centinaia di pubblicazioni di cui è autore ricordiamo il manuale Distance Education: a System View (in seconda edizione nel 2005) e l’Handbook of Distance Education (2003), uno stato dell’arte in cinquanta capitoli sui settori di ricerca della Distance Education.

Titolo lecture: Cultures Meeting Cultures in Online Distance Education
One effect of the evolution of distance education based on the World Wide Web and the Internet is the inclusion of a growing number of learners who participate in courses designed and delivered by American and European universities while living within a different social culture. American and European distance education is guided by certain theories, derived from American culture. The question raised in this presentation is the potential for teaching driven by these theories to conflict with the values that underpin the cultures of international students. After exploring the problem of cross cultural teaching and learning, we will report the results of a preliminary research study that sought the views of learners on this issue.

La lecture – della durata di 1 ora – si terrà in inglese, con servizio di traduzione simultanea. Al termine della lecture il prof. Moore sarà intervistato dal prof. Albert Sangrà Morer (Universitat Oberta de Catalunya), che darà avvio agli interventi del pubblico.

 
E’ gradita una cortese conferma di partecipazione: elearning@ctu.unimi.it

Direttore Ctu – Centro di servizio per le tecnologie e la didattica universitaria multimediale e a distanza
Universita’ degli Studi di Milano
via Celoria, 20 – 20133 Milano
Tel. +39-02-50314007
Fax +39-02-50314010