da Repubblica.it

La comunicazione tra studenti e docenti diventa sempre più multimediale attraverso diari online e condivisione di materiale didattico su internet
Tesine, appunti, fotocopie
i blog sbarcano in ateneo
di MASSIMILIANO PAPASSO

… non certo per polemizzare, ma i docenti della Scuola Primaria e Secondaria se ne sono accorti da tempo della validità di questo strumento di comunicazione e collaborazione …

L’altra faccia della medaglia :
Allarme blog per gli studenti Usa
Le scuole: "Possono essere rischiosi"
di GIANVITO LO VECCHIO

2 pensieri su “da Repubblica.it

  1. sì, infatti. Ma volendo anche parlare di siti universitari con accesso via rete al materiale dei corsi…

    Tempo fa davo una mano a una collega a scaricare le cose: molto materiale in PowerPoint pesantissimo per chi, come lei e come molti ancora, ha a disposizione un collegamento a 56. Presentazioni che, di fatto, contenevano poche righe di testo e tanti effettini simpatici, per carità, ma la cui utilità mi sfugge tuttora. Materiale difficile da trovare (e anche se ogni tanto mi meriterei il “premio volpe” per certe mie performance deliranti, non sono inseribile fra le novelline). E altre cose che mi hanno resa perplessa. Per esempio, dipense di Word già ampiamente sottolineate con l’evidenziatore, salvate in doc e non in rtf (così se uno non ha l’ultimissima versione di Word…). In un altro corso, sempre seguito dalla mia volenterosa collega, era necessario fare un’esercitazione in Logo (non ho capito bene perché): scrivere il proprio nome usando i divesi comandi. Mi viene in mente che si potrebbe imbrogliare usando Paint… ma no, suvvia, facciamo le cose per bene. Su, giù, su e giù, ruota a 90°… no, accidenti, a 45°!!!… Peccato che la versione italiana non consentisse il salvataggio per non so quale bug: lavoro perso (e la mia collega ha tre nomi e li voleva mettere tutti!). Chiediamo lumi: il prof ci dice di fare il lavoro, salvare l’immagine usando il tasto Stamp e incollarlo su Paint…

    Per me tutto ciò equivale a possedere una lavatrice e usarla solo per mischiare il detersivo all’acqua: non ha molto senso.

    Per farla breve: la tecnologia, almeno penso io, dovrebbe aiutare a migliorare la qualità di vita, aumentare le possibilità di espressione, rendere possibile a tutti la partecipazione, stimolare e coinvolgere i vari tipi di intelligenze (e questo dovrebbe essere anche uno dei sensi del tanto abusato termine “multimediale”)… ma richiede anche un uso consapevole. Così come non basta una serie di pc più o meno collegati per realizzare un’aula multimediale (lo dico, perché da me pare sia così invece) o un blog per dichiarare una scuola tecnologicamente all’avanguardia.

    Il tutto scritto velocemente senza desiderio di polemica… 🙂

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