Calendario scolastico 2008-2009 ed inizio esami di Stato

Quando ho letto:

Art. 1 – Gli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore per l’anno scolastico 2008/2009 hanno inizio, per l’intero territorio nazionale, con la prima prova scritta, il giorno 25 giugno 2009, alle ore 8.30.

dell’ ORDINANZA n. 67 Prot. n. 8510  del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

del  28 luglio 2008, mi ha sorpreso questa data d’inizio degli esami di Stato: circa una settimana dopo le date di questi ultimi anni.

Riflettendo un po’ ed andando a spulciare le date d’inizio e fine dell’anno scolastico, ho notato che la Regione Lombardia chiude l’attività didattica il giorno 16 giugno 2009.

Appare evidente che non si possa dar inizio agli esami di Stato due o tre giorni dopo il 16 giugno… quindi, deduco, che tale data abbia  “dettato legge” per l’intero territorio nazionale.

Lascio alcuni riferimenti che ho trovato facendo una rapida ricerca a proposito del Calendario Scolastico della Regione Lombardia:
www.istruzione.lombardia.it
www.flcgil.it
www.disal.it
www.retescuole.net
scuoladibase.blogspot.com
www2.tecnicadellascuola.it

blog: MaestraElisa

Nome e cognome autore blog: Elisa Deidda
Disciplina insegnata: sostegno e informatica
Nome e indirizzo blog: MaestraElisa,  http://maestraelisa.blogspot.com
Area disciplinare blog: pluritematico
Nome scuola appartenenza: Collegio S. Chiara
Luogo:   COMO
Indirizzo web: http://www.collegiosantachiara.it

 

Descrizione:
Il blog è nato con lo scopo di recensire software didattici liberi e open source che potessero essere utili ad altri insegnanti sia di informatica sia di altre discipline; successivamente ho iniziato a postare lezioni di informatica, materiali svolti dai miei alunni e a raccogliere link di siti e blog utili agli insegnanti, cercando di suddividerli per disciplina o per area.


Altri blog:

  • Lavoridiinformatica
  • Maestraelisa.wordpress
  • Magicgraficaelisa
  • Permessi per assistere un parente disabile

    da ItaliaOggi

    Permessi, il governo cambia tutto
    Franco Bastianini

    Ci sarà un monte ore, che di fatto taglia le agevolazioni

    I permessi per assistere un parente disabile fino a ieri erano di tre giorni al mese. Con il decreto legge finanziario, defintivamente convertito in legge, cambia tutto: i tre permessi giornalieri di cui finora si godeva nella scuola devono essere trasformati obbligatoriamente in permessi orari. E la loro fruizione implicherà una riduzione del monte dei permessi: perché mentre prima un giorno era un giorno, al di là delle ore di insegnamento di cui era composto, ora invece si contano le ore. La modifica, inferta dal comma 4 dell’articolo 71 del decreto legge 112/2008, all’articolo 33 della legge 104/92, … …

    continua a leggere sulla Rassegna stampa di edscuola

    CALENDARIO SCOLASTICO NAZIONALE PER L’ANNO 2008/2009

    ORDINANZA n. 67
    Prot. n. 8510


    Art. 1 – Gli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore per l’anno scolastico 2008/2009 hanno inizio, per l’intero territorio nazionale, con la prima prova scritta, il giorno 25 giugno 2009, alle ore 8.30.

    Art. 2 – La prova scritta, a carattere nazionale, nell’ambito degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di primo grado, per l’anno scolastico 2008/2009, si svolgerà, per l’intero territorio nazionale, il giorno 18 giugno 2009, alle ore 8.30; in sessione suppletiva, potrà essere espletata, a seconda delle singole situazioni, il giorno 2 luglio 2009 oppure il giorno 3 settembre 2009.

    fonte:
    Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
    Dipartimento per l’Istruzione
    Direzione Generale per gli ordinamenti del sistema nazionale di istruzione e per l’autonomia scolastica – Ufficio VI

    I tagli alla scuola pubblica

    In queste settimane, nell’indifferenza pressoché generale e nella quasi totale inconsapevolezza della maggioranza dei cittadini, è in atto una vera e propria macelleria educativa, ovviamente con il pretesto della necessaria razionalizzazione del sistema dell’istruzione nel nostro Paese e sulla base di statistiche abbondantemente taroccate.

    Nel frattempo, il Ministro Gelmini appare quotidianamente in televisione, sponsorizzando le più svariate iniziative di immagine, dall’introduzione della divisa scolastica come “segno forte di appartenenza” (appartenenza a cosa? A scuole che vengono sistematicamente smembrate dai burocrati degli Uffici Scolastici?) alla proposta di settimana corta, passando attraverso il sette in condotta e la musica di Gaber, del quale evidentemente il Ministro è fan, indicata come argomento di studio e approfondimento. Senza far mancare un chiacchiericcio fastidiosamente demagogico sulla presunta valorizzazione del merito.

    Intanto, classi intere vengono fatte scomparire con un tocco di bacchetta magica, le cattedre svaniscono nel nulla, un po’ ovunque la continuità didattica viene tranquillamente scavalcata. Fra accorpamenti e cancellazioni, che interessano anche classi intermedie e terminali, i ragazzi sono costretti a modificare il loro piano di studi, a trasferirsi in istituti talvolta significativamente distanti dalla città di appartenenza, ad affrontare spese, incertezze e improvvisi mutamenti di rotta. Nel caso della mia scuola, i tagli previsti mettono fortemente in discussione la sopravvivenza stessa del Liceo Classico (in una Città di trentaquattromila abitanti, non in uno sperduto paesino di montagna!) e ridimensionano drammaticamente le possibilità di sviluppo e di qualificazione della sezione scientifica.

    Ma non è della situazione specifica che voglio parlare, perché la questione non riguarda solo il Liceo di Piombino o la nostra Provincia. In realtà mentre l’informazione si trastulla con le dichiarazioni sempre un po’ populiste del politicante di turno, i cittadini (che siano professori, studenti o genitori) sono costretti a subire le conseguenze di scelte miopi, che ragionano solo in termini brutalmente economici, senza considerare affatto la specificità delle singole situazioni, le aspettative dell’utenza, gli impegni già assunti dalle Istituzioni Scolastiche e, soprattutto, il tanto decantato merito e la sempre esaltata (a parole) “qualità del servizio”. Non parliamo poi del diritto allo studio e della lotta all’abbandono scolastico, formulette vuote, buone giusto per pessime esercitazioni retoriche alle quali non crede più nessuno.

    Questa è la situazione. Sarebbe auspicabile che ad essa venisse dato giusto risalto, confinando ai margini le discussioni balneari sul look degli studenti, utili evidentemente a gettare fumo negli occhi e a distogliere l’attenzione dei cittadini dal sistematico e perverso impoverimento della scuola pubblica nel nostro Paese.

    Accessibilità in Italia

    Legge Stanca, a che punto siamo?
    di Roberto Scano

    Lo stato dell’accessibilità in Italia, quattro anni dopo l’entrata in vigore della legge 4 del 2004. Tra difficoltà di applicazione e principi d’uso in fase di parziale revisione, la situazione è in lieve miglioramento. Ma Web 2.0 e Rich Internet Application pongono nuove sfide

    continua a leggere in apogeonline.com