Incontro

"Ciao MTB, dove sei?"
"So’ qui n’ piazza Castello"
"Allora aspettami che arrivo"
"Tra quanto?"
"Dieci  minuti".

Questo  è un dialogo veloce al telefono tra me e MTB, che era arrivata a Torino in gita scolastica (sarebbe meglio dire viaggio di istruzione).

Lei, MTB, aveva appena finito un giro per Torino coi suoi allievi, accompagnati da altri studenti del Cattaneo, liceo scientifico del capoluogo sabaudo, ed io ero reduce da una riunione presso la Provincia.
I due luoghi erano vicini, tanto valeva incontrarsi!
E così eccoci insieme in piazza Castello, baci ed abbracci come se non ci vedessimo da qualche mese, in realtà sono tre anni, sorrisi, informazioni …e tutto torna come prima. Una passeggiata per via Garibaldi parlando del più e del meno; del prossimo incontro a Gubbio di Blog didattici; qualche ingresso in un negozio e via così, semplicemente, senza fronzoli.

E’ stato un bellissimo incontro che mi ha riportato indietro di alcune esperienze, che mi ha risvegliato sogni e mi ha riportato alla mente visi di persone anche distanti, ma  in verità mai dimenticati.

Buon viaggio di ritorno MTB a te ed ai tuoi studenti.

Alla prossima.

Carmelo

Finalmente, …il burgundo

Cari amici, non so davvero come cominciare a scrivere questo post ed ho già dovuto penare per trovare un titolo adatto. Non si tratta di mancanza di idee, piuttosto è che le idee, le emozioni si accavallano, si rincorrono dopo due giorni vissuti intensamente.

Siamo stati a Mediaexpò per parlare di blog e didattica. Abbiamo incontrato classi e insegnanti. A tutti abbiamo cercato di instillare quell’entusiasmo per l’utilizzo del blog nella didattica, che anima tutti noi. Ma sabato mattina, ricordate la data, sabato 6 novembre 2004, è accaduto l’incredibile!!!

Il 16 aprile eravamo un po’ dispiaciuti della mancata partecipazione di Renato (quadernone blu) al convegno di Gubbio. Non eravamo certi della sua partecipazione a Mediaexpò. Poi… mentre stavamo quasi terminando una presentazione sui blog, io e Leila ci siamo allontanati,. Ci aspettava un laboratorio con due classi medie.

Sulla porta una persona si avvicina a Leila e la saluta. Un’idea sola è passata per la nostra mente: E’ RENATO!!!!!

Non lo avevamo mai visto, ma lui ci aveva cercato e trovati. Ragazzi che emozione!!! Anche se a stento trattenute, le lacrime si erano già fatte intravedere sui nostri occhi. Non è retorica. Ma quanto suscita l’incontro con un amico a lungo cercato.

Caro Renato la cosa più bella che mi hai lasciato è quella tua decisione nel dire ad MTB: "La prossima volta ci sarò anch’io". E ben venga la tua presenza, perchè abbiamo bisogno anche di te, delle tue idee, della tua presenza, della tua competenza, ma soprattutto della tua amicizia.

crema 2004

Ed ecco da sinistra Luisa, Leila, MTB, Renato (il burgundo), Carmelo

Carmelo

Essere giuria: una prima riflessione

Maria Teresa ha gentilmente presentato su questo blog il concorso “Libri sotto l’ombrellone”. In questi giorni io, osservando i mei ragazzi al lavoro, leggendo alcuni commenti degli allievi di teresa e di Leila, ho maturato alcune considerazioni. Molto semplici e molto grezze, se si vuole, ma che mi interessa condividere con altri compagni di viaggio.

Per leggere le riflessioni clicca qui e, fai pervenire le tue opinioni.

Carmelo

Eppur qualcosa si muove …

Eppur qualcosa si muove…


Carmelo Stornello – Leila Moreschi – Maria Teresa Bianchi

Siamo stati a Genova, ben contenti di partecipare a questo convegno, anzi avremmo avuto piacere di condividere quest’esperienza con molti di voi.
Leila e Maria Teresa ed io, con il supporto morale di Sergio, abbiamo cercato di rappresentare tutte le anime che si interpellano in blog didattici.
Eravamo in tre, ma abbiamo sempre cercato di essere visti come l’avanguardia di numerose persone che hanno un agire, uno strumento e delle idee in comune. Abbiamo cercato di presentare non tanto un movimento di opinione, quanto piuttosto un gruppo di persone che condividono un modus operandi specifico, anche se all’interno, come natura vuole, sono presenti diverse sfaccettature.
Al convegno ci aspettavamo un numero maggiore di persone.
La mia personale opinione è che noi tre che siamo riusciti a far comprendere che è utile ed importante usare i blog nella didattica.
A quest’idea hanno dato forza la presentazione delle esperienze di noi tre lì presenti, ma anche la narrazione dei progetti che stanno sviluppando molti di voi che, purtroppo non hanno potuto partecipare.
Ho potuto constatare anche a Genova, come già a Torino, che all’interno del macrocosmo dei bloggers ci sono anime diverse, che ancora non si conoscono bene e che non sempre si capiscono.
A me sembra che il fenomeno dei blog in Italia sia paragonabile ad un bambino che è cresciuto fisicamente molto in fretta, ma che non ha ancora maturato strategie e modi adeguati per conoscere il mondo in cui vive. Di conseguenza molti parlano di blog come di un evento importante; pochi sono in grado di distinguere o si interessano a funzioni, utilizzi, possibilità di applicazioni e sviluppo diversi dal campo di interesse personale. Ovvio e naturale, se vogliamo, ma molto limitante se si vuole comprendere nella sua globalità e complessità l’evolvere tecnologico del cosiddetto “Homo sapiens sapiens”.
Noi di Blog didattici siamo una parte di questa schiera. Siamo coloro che hanno reso questo strumento tecnologico duttile al punto di poterlo utilizzare nella pratica didattica quotidiana, sia con ragazzi di tutti i gradi scolastici sia in contesti disciplinari diversi e diversificati. Ed in questo spirito, ribadisco, siamo già andati oltre le Indicazioni Nazionali della Riforma Moratti. Non abbiamo avuto bisogno di progetti e/o programmi per capire cosa era il meglio per i nostri allievi: lo abbiamo trovato e lo stiamo sperimentando e condividendo.
Ma questo non vuol dire essere immediatamente conosciuti e riconosciuti nella galassia enorme dei bloggers. Noi siamo una minoranza che conta in un certo ambito,che utilizza un certo codice linguistico comune, fa riferimento a idee e tecniche che appartengono all’ambito cognitivo di pochi, ma che ha ancora necessità di fare apprezzare il proprio lavoro. Dobbiamo ancora conquistare visibilità ed autorevolezza. Credo che noi siamo la componente più adatta per far comprendere che i blog hanno utilità sociale e pedagogica, che i blog non hanno solo il compito di fare comunicazione, più o meno alternativa, o introspettiva. Abbiamo bisogno di far comprendere che i blog didattici non sono una parte marginale del fenomeno, ma parte fondamentale e caratterizzante della galassia dei blog.
E qui, a mio parere sta la nostra specificità, il nostro valore ed il significato del nostro esistere.
Carmelo

Un interessante modo di lavorare

Un interessante modo di lavorare

Presso la scuola in cui insegno, nei giorni 16 -17 -18 giugno si è tenuto un corso di formazione su “Apprendimento cooperativo”. Si tratta di una metodologia di gestione della classe e del lavoro didattico che fa riferimento al cognitivismo e al costruttivismo.

L’Apprendimento cooperativo propone un modello di lavoro che vede un’interazione molto alta tra i componenti dei gruppi di lavoro in cui si suddivide la classe e una corresponsabilità dei singoli e del gruppo, contemporaneamente, per quanto riguarda il raggiungimento del prodotto finale o dell’apprendimento di abilità e conoscenze. L’insegnante non è quindi il solo depositario del sapere, ma colui che organizza, gestisce, coordina un tipo di lavoro, che permette a ciascun allievo di costruire in proprio abilità, conoscenze, competenze e, soprattutto, di riconoscerle come tali. Molto spazio viene dato anche all’apprendimento delle abilità sociali. Ciò significa che si presuppone che le capacità di ascolto, di collaborazione, di attenzione ecc. non sono innate, ma si imparano. Compito della scuola e, in specifico, degli insegnanti della classe, è quindi anche l’insegnamento di queste abilità, che, se non curate, creeano i problemi che tutti conosciamo nella gestione delle conflittualità.

Mi rendo conto di non essere esaustivo, ma certo non è facile raccontare in poche righe quello che appreso, ma non ancora ben metabolizzato, per cui vi rimando ad alcuni articoli apparsi su Sophia, scritti anche dal prof. Ellerani che ha tenuto il corso.

http://www.sophia.it/cgi-bin/WebObjects/News.woa/wa/showArticle?__art=24686

Carmelo Stornello

In diretta dalla Fiera del Libro

In diretta dalla Fiera del Libro di Torino< ?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

Oggi pomeriggio ero puntuale alle 15, 30 allo spazio giovani e per conquistare un posto in prima fila e mi sono sorbito anche la Daria Bignardi e la premiazione di un concorso letterario.

Poi sono arrivati i bloggers, che hanno avuto qualche problema di connessione con splinder e quindi hanno optato per un’altra piattaforma. Un forum più che un blog. Sullo schermo si sono materializzati i commenti più eterogenei, anche in base a quanto si discuteva.

Ho rivisto volentieri Eloisa, sempre giovanile e comunicativa.

Dal mio punto di vista, si sono dette poche cose nuove e tra queste segnalerei le seguenti:

· Il blog è un mezzo di comunicazione nuovo e particolare

· Non è possibile classificare i blog in un’unica categoria, sono nati e continuano a nascere con scopi diversi e, in fondo, ogni blog risente della caratteristica personale dell’autore

· Il blog è spesso stato utilizzato per comunicazioni più corrispondenti alla realtà di quanto non faccia l’informazione ufficiale

· Nasce il problema di voler in qualche modo incasellare, costringere il mondo dei blog entro limiti più rigidi al fine di controllare, in qualche modo, questo mondo che si esprime al di fuori delle logiche formali

Non si è accennato a blog di tipo didattico; d’altra parte non era quella la sede.

E’ stata presentata un’esperienza di comunicazione visiva, molto complessa da spiegare in questa sede, che, a mio parere, ha poco a che vedere con lo sviluppo futuro dei blog. Per capire dovreste immaginare una grande sala, sulle cui pareti vengono proiettate delle immagini digitali che sono state inserite precedentemente in un server e che questo stesso estrapola in base a parole chiave. So che è poco comprensibile, ma per quello che ho visto, per ora può diventare più un’opera d’arte figurativa che non un blog come lo si intende adesso. La sua realizzazione è in costruzione e, a quanto pare, richiede fondi notevoli. Questa esperienza nasce dall’incontro di due elementi: Una associazione che studia i mutamenti dei sistemi comunicativi e una scuola di design.

Dal vostro inviato

Carmelo Stornello