Ripubblico il post “Aspettando Godot” su richiesta della nostra cara Maria Teresa. che giudica la mia testimonianza ” molto significativa ed è un peccato non averla “( Grazie MBT!!) Il Post era sparito in seguito ai problemi legati a Splinder 2.
Apettando GODOT….
( … Quando l’ Handicap incontra i nuovi strumenti…)
di M. Oliveta Dulcetta
Che Samuuel Beckett , il drammaturgo irlandese, si sia ispirato alla Scuola Italiana nello scrivere la sua opera ? Chi conosce la sua ” anticommedia” sa che i protagonisti vivono in attesa che arrivi Godot , un’ attesa ingombrante, difficile da gestire . Anche l’ attesa è la protagonista della Scuola Italiana . Attesa , speranza che domani sia diverso , che ci riservi qualcosa di vero , di nuovo… speranza che spariscano i luoghi comuni ,speranza che il panorama scolastico non sia più dominato dalle non-idee vendute per vere ,che finalmente si possa parlare di formazione dei docenti in modo autentico e vero , speranza che ci vengano dati dei veri supporti nei casi di necessità. Che arrivi Godot e che ci aiuti a risolvere tutto. Ma Godot , come nel romanzo del drammaturgo dublinese , non arriva mai, e noi dobbiamo fare i conti con la vita che corre, che scorre, che vuole delle risposte e delle azioni precise…. Immediate… Godot non era con me quel giorno in cui varcai la soglia della classe della del corso serale quando, nel chiamare l’ appello, mi sono resa conto di non avere sentito la voce di due dei miei nuovi “ ragazzi adulti”. Tutti più o meno noi operatori del mondo della scuola, abbiamo incontrato nel corso degli anni alunni ” diversamente abili” . A me è successo quest’ anno. I miei “ragazzi adulti” sono due audiolesi. Un senso di smarrimento assale, misto ad un senso di impotenza e sofferenza , di incapacità assieme ad un grande senso di colpa che accompagna la mia vita quando mi scopre sprovveduta davanti a situazioni difficili da gestire e incapace di trovare delle soluzioni adeguate. . Tedesco e Handicap: un binomio complicato?…. Un inizio carico di disagio ma… caratterizzato da una gran voglia di provare comunque a trovare un intesa … anche se non verbale . Come potevo venire incontro ai miei ” ragazzi adulti” ? … Ho iniziato una febbrile ricerca in Rete . Cercare strumenti che potessero essere loro di aiuto ….”surfando” anche aldilà dell’ Oceano con persone che non dispensassero solo consigli mache indicassero strategie e strumenti utili . Non ho consultato manuali ufficiali , né testi specifici. Ho provato a sperimentare unicamente per loro attività personalizzati, non attività noiose, ma vere e proprie attività svolte nel laboratorio multimediale curando non solo l’ aspetto linguistico e contenutistico ma anche la parte grafica scegliendo con cura i colori più belli , le immagini più interessanti …( come solitamente si fa quando vuoi stabilire un contatto profondo con le persone a cui tieni..) . Piano piano i loro sguardi sono cambiati , nei loro occhi adesso scopro la curiosità , la fiducia…. E a tutt’ oggi è cosi….Anche senza Godot….