L’esperienza di Patrizia Tirel

L’esperienza di Patrizia Tirel

Hallo Maria Teresa,

ho ricevuto testè la newsletter di Sophia e mi ha fatto veramente piacere apprendere come il Blog, quale sussidio didattico, si stia diffondendo anche in Italia. Ho rilevato anche la presenza di blog per l’apprendimento del tedesco. Beh, a questo punto, penso che ti possa interessare, per integrare il panorama nazionale e non solo, anche la mia esperienza. Ops, dimenticavo;-)) Sono docente di tedesco a Gorizia IPC e come te entusiasta, più passano gli anni, di insegnare, grazie soprattutto alle possibilità offerte dalle TIC. Condivido le pene e gli affanni, nonchè le soddisfazioni, godute in solitaria, considerata la scarsa partecipazione dei colleghi in generale alle innovazioni.

Ebbene, da un anno gestisco un blog europeo, E-Journal-Daf10, pr gentile concessione (biennale) del coordinatore Progetti EUROPEI PER IL NORD-EUROPA.,Ilpo Halonen, moderatore della comunità Dafnord. Lo strumento, prodotto dalla ditta finlandese Imnetti GMBH è supportato da fondi europei (Compact 3 Netzwork) veramente eccezionale e consente l’uso integrato di tutti gli strumenti multimediali in uso. Consente inoltre l’internazionalizzazione dell’apprendimento e … oserei dire, come già ipotizzato nel forum di Dafnord, la sostituzione per quanto riguarda l’apprendimento delle lingue straniere, del libro di testo. Molteplici le applicazioni ed eccezionali le realizzazioni da parte di colleghi, dislocati nelle varie parti del pianeta. Forse il nostro operare potrebbe interessare anche altri colleghi in Italia. Quello che mi continua a stupire ,è che il Goethe Institut non si periti di prendere atto di quanto viene prodotto,ad altissimo livello!, e di diffondere quindi i risultati….



Ti ringrazio per l’attenzione e buon lavoro nonchè

Buona Pasqua

Patrizia Tirel

Il libro di testo : Si o No?

Il libro di testo : Si o no?

Pensieri ” on the road ” di M. Oliveta Dulcetta, docente di Tedesco presso ITC Rizza di Siracusa

Il libro di testo è un argomento di grande attualità in questo periodo . Fa bella mostra di sè sui tavoli di tutte le scuole italiane. Copertine lucide , grafica nuova ,immagini colorate e graffianti , pagine ammiccanti.Contenuti “moderni” : al posto della classica descrizione della famiglia tedesca si trova una e- mail dove un ragazzo di Amburgo descrive i componenti della sua famiglia al suo amico Italiano .Il libro di testo è corredato da altri libretti – eserciziari -manualetti – libro A – libro B- test ,audiocasetta A- audiocassetta B- CD- libro dell’ insegnante , libro dell’ alunno……,ma , diciamo la verita , raramente tutto questo materiale trova posto sui banchi di scuola , spesse volte viene confinato sotto il banco o in un cassetto per essere in tanto in tanto spolverato….Disporre di tanto materiale rende ” moderno” l’ insegnamento e soprattutto rassicura l’ insegnante e lo fa sentire “al passo coi tempi” Ma , mi chiedo ,basta questo a rendere il tutto veramente moderno? Ma soprattutto che prezzo ha questa presunta modernità ? Un prezzo molto alto. I prezzi dei libri continuano inesorabilmente a salire , spesso le famiglie sono costretti a forti sacrifici per poter fronteggiare le spese scolastiche dei propri figlioli. E se si sperimentasse una scuola senza libro di testo? E se si iniziasse ad organizzare la propria didattica creando giorno dopo giorno le attività?. Tutto questo è sicuramente molto faticoso , ma certamente molto soddisfacente .Il libro di testo è un libro che finge di essere destinato agli studenti e, in realtà, se uno appena lo sfoglia, si accorge che non è così. Il libro di testo tarpa le ali alla creatività e all’ immaginazione. Non ho mai nutrito una grande simpatia nei confronti del cosidetto ” libro di testo” , nè ho mai accettato questo rapporto di dipendenza dell’ insegnante nei confronti di un manuale che , fisso , immutabile nel tempo , ha la pretesa di voler rispondere alle esigenze quotidiane degli alunni e dell’ insegnante tracciando ogni giorno il percorso da seguire .L’ autore del testo , questo sconosciuto , ha organizzato la tua vita professionale , ha con lungimiranza previsto quello che per te e per i tuoi alunni sarà utile . Ha stabilito a tavolino tutte le tue attività . Ha deciso quando è il momento di introdurre la negazione ” Nicht” . Poco importa se i tuoi alunni ti chiedono in anticipo quella struttura . Basta rispondere ” Adesso non è il momento ” .Una bella comodità il libro di testo . Entrare in classe e rifare il percorso deciso da un’ altro . Un vero e proprio mago questo autore. Peccato pero che in questo modo si appanna il cervello , peccato pero assistere ad una completa spersonalizzazione dell’ insegnamento, peccato pero non sentirsi liberi. Spesso mi sono trovata “legata ” a una unità programmata – decisa-organizzata- preventivata -scelta dall’ autore del libro e avvertire un profondo senso di disagio perche’ quel testo non andava bene ” quel giorno ” , “in quella classe” e “con quegli alunni” … Ho sempre cercato di svincolarmi da tutto cio’ che è definito , chiuso , stigmatizzato. . Le nuove tecnologie mi hanno dato una mano…. , hanno dato respiro alla mia creatività, mi hanno regalato la possibilità di creare personalmente le attivita’ didattiche, che intendo svolgere ” quel giorno “, “per quella classe ” e “per quegli alunni ” Mi sono finalmente liberata dal ruolo di docente – distributore di notizie e conoscenze , per diventare assieme ai miei alunni l’ artefice e il creatore di un lavoro didattico veramente innovativo e personalizzato. Grazie alle nuove tecnologie ho la possibilità di creare dei testi aperti , mai conclusi e definitivi , sempre ” in costruzione” magari imperfetti , ma autentici ,senza gabbie, senza confini …. non è forse senza confini la nostra mente? Non sono forse liberi i nostri pensieri ? Perche’ cercare allora di definire e circoscrivere un testo , che di per se’ deve essere sempre in movimento e rifiuta l’ immobilismo? La sua raison d`être è proprio la sua possibilita’ di ampliarsi , di modificarsi ! Fissare gli elementi che lo costituiscono , fissi , immutabili , significa decretarne il suo fallimento . Non esiste un testo o una attivita’ vincente , esiste piuttosto una continua rielaborazione e una continua rimozione del superfluo. < ?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

M. Oliveta Dulcetta

Le mie Pagine ” on the road”

I miei Blogs…

Insegnamento del tedesco e computer

Ho cominciato a coniugare insegnamento del tedesco e computer da qualche anno e non mi è mai rimasta la sensazione che i miei studenti si fossero avvicinati al mezzo informatico come alla porta per una fuga dalla classe o come un’appendice legalizzata del loro cellulare per eludere la sorveglianza e navigare altrove. Forse – sicuramente – sono stata fortunata, perché ho spesso visto l’approccio ad un mezzo diverso dalla carta, la penna e la lavagna trasformarsi in un certo accanimento all’apprendere coniugato con un’attenzione diffusa al come e con una concentrazione gioiosa e giocosa nell’impadronirsi di altre strade da percorrere coi compagni e con me. La vivace concentrazione sul cosa e l’automatico conseguente rispetto del come non mi hanno richiesto troppi sforzi volti a spiegare regole di buon comportamento nella gestione dei tasti, del monitor o del mouse; non più di quanti inizialmente non ne richieda il primo scontroso incontro con banchi di contenzione, zaini mostruosamente stracolmi e cellulari da spegnere.
Quello che voglio dire è che, se è vero che nella rete non sempre sono facilmente rintracciabili una approfondita conoscenza o un dovuto rispetto della netiquette, è pur vero che questa situazione non peggiora se i navigatori sono docenti e studenti a galla nello sforzo di un doppio navigare, nel mare del web e in quello della sperimentazione didattica. Anzi: la finalizzazione del viaggio pone paletti che diventa più facile non superare rispetto a quanto avviene nel mare aperto di uno schermo acceso (e con diretto anche se illusorio accesso) sul mondo senza che se ne sappia e se ne chieda il perché.
Il mio pensiero è che la comunicazione e la conoscenza abbiano seguito con grande disciplina la regola plurisecolare di adattamento della specie all’ambiente per sopravvivere. Le parole, fossero solo segnali di comunicazione o si facessero culle di cultura e sapere, hanno cercato sempre un modo per passare. Per sopravvivere. Persino diventando altro da sé. Non paga, credo, storcere il naso snob di fronte alla volgarità di un bit o all’inesteticità di un topino di plastica; la cultura, la conoscenza, il sapere o anche più semplicemente – ma non meno significativamente sul piano educativo – il comunicare navigano anche questi mari, si lasciano impigliare nelle maglie della rete, cercano strade per raggiungere anche chi toglie volentieri dalla borsa due tre libri purché resti lo spazio per il cellulare. Che noi docenti dobbiamo assumerci una responsabilità educativa anche in questo settore mi pare fuori di dubbio. Ma anche in questo caso la mia esperienza personale (e dunque discutibile e parziale) mi ha mostrato come strada più efficace quella dell’apprendere in presenza, dell’imparare nel fare anche il come è giusto fare. Ho spesso pensato (e ancora una volta mi si perdoni ancora la soggettività dell’opinione) che la noia sia spesso una delle madri della cattiva educazione.
La prima volta che ho portato i miei allievi in internet qualcuno ha provato a chattare, poi si è incuriosito nel vedere gli altri tentare approcci in lingua straniera in camere chat tedesche e si è unito agli altri. Ne ho visti molti, tra i miei studenti meno motivati e meno bravi, preoccuparsi della correttezza ortografica di quello che stavano per pubblicare nel momento in cui si sono sentiti attori protagonisti di un blog sul palcoscenico internazionale del Web theatre. E oggi, mentre tutti mi chiamano più ancora di quanto io riesca a seguirli e a rispondere loro, a nessuno resta il tempo per navigare altrove, o riversare sciocchezze in qualche casella postale.
Mi scuso davvero della lunghezza del post.

I blog di classe

I blog di classe


Leggendo molti blog attivati dai docenti per le classi, mi sorge spontanea una domanda:




  • Gli alunni hanno veramente compreso l’importanza di questo mezzo comunicativo oppure è solo un modo per scrivere qualcosa, a volte, per fortuna non molto spesso, anche abbastanza “stupido” – mi si perdoni la parola- e non di risposta all’articolo scritto?

Rispondo per prima a questa domanda: penso che il livello di educazione in rete sia molto basso e, forse, noi docenti dovremmo stabilire delle regole ben precise, far leggere delle netiquette di rete o crearne delle proprie. Sta nascendo una nuova forma di educazione alla quale dobbiamo abituare gli studenti … e visto che nella scuola ce ne hanno “delegate” tante (da quella alla salute a quella stradale) probabilmente ci dovremo far carico anche di questo.


Attendo qualche testimonianza e commento.


Con simpatia mtb

Willkommen auf der DAFSeite

Willkommen auf der DAFSeite

di M. Oliveta Dulcetta





Altri miei link…


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Testimonianza di un percorso di informatica solitario

cara collega

sono una docente di tedesco , appassionata da anni di informatica. Gli studi universitari non hanno sicuramente agevolato i mie percorsi di informatica. Da piu’ di cinque anni ho informatizzato la mia disciplina. Tutto cio’ e’ stato fatto grazie ad una grande forza di volonta’ unitamente ad una grande voglia di rinnovamento che, grazie al cielo, spesse volte si trova nel mondo della scuola. Le mie attivita’ sono state realizzate senza nessuna formazione specifica: i pochissimi corsi che ho effettuato non mi hanno insegnato niente, perchè, diciamolo pure, i prof di informatica che solitamente attivano corsi di aggiornamento sono lontani anni luce da quelle che sono le reali esigenze degli alunni e degli insegnanti, e poi… non hanno una gran voglia di insegnarti tante cose…… C’ e’ una punta di polemica in questo, ma e’ la verita’.

Adesso mi muovo bene nel mondo del web, i miei alunni apprezzano gli sforzi che faccio per rendere piacevole una disciplina ( il tedesco) che solitamente non e’ molto apprezzata.

L’ ultima mia conquista e’ il blog che uso con i miei alunni per qualsiasi attivita’ didattica , ha sostituto il quaderno . Sono contenta che hai pubblicato il mio blog e sarei contenta se pubblicassi la mia testimonianza .


ciao buon lavoro

m. dulcetta

Oggi in tv si è parlato di blog didattico!

Oggi in tv si è parlato di blog didattico!


“In una quarta elementare di Parma, gli alunni stanno alimentando il blog lanciato dalla Regione Emilia Romagna. Attraverso questo diario on line oltre a raccontarsi e a raccontare, oltre a prendere confidenza con le nuove tecnologie, i bambini imparano anche l’italiano.”


Riporto la segnalazione della rubrica Scenari del Tg3, curata da Roberto Reale, andata in onda poco fa.


mtb


link per vedere il filmato

Seminario MONDO BLOG

LICEO STATALE “G.Mazzatinti” GUBBIO
Venerdì 16 aprile 2004

Programma

Mattino
9.30-10.00
Registrazione dei partecipanti
10.00-12.30
Eloisa Di Rocco incontra gli studenti del Liceo "G.Mazzatinti"
Coordina Maria Teresa Bianchi

Pomeriggio
Coordina Gianfranco Cesarini
Presidente della Fondazione “G.Mazzatinti”
Presidente del CLUB UNESCO Perugia

15.00-15.15
PRESENTAZIONE
Gina Federici
Dirigente Scolastisco Liceo Statale "G.Mazzatinti"

15.15-16.30
Il mondo dei blog
Eloisa Di Rocco “la Pizia”
Autrice di “MONDO BLOG” – Storie vere di gente in rete

16.30-17.00
Maria Teresa Bianchi
Docente Liceo Statale “G.Mazzatinti”
Il blog didattico

17.00-18.00
Comunicazioni

18.00-19.00
Interventi e conclusioni

AGGIORNAMENTO:agli intervenuti sarà rilasciato attestato di partecipazione per n° 7 ore totali (3 ore del mattino e 4 ore del pomeriggio) ai sensi della normativa vigente.

Ricordo a tutti gli amici del blog che il 20 marzo 2004 scade l’iscrizione al seminario.
Vi aspetto numerosi: alcuni hanno già inviato la propria iscrizione.
mtb
Chi non l’avesse ancora ricevuta per posta può usare questa.
Il numero di fax del Liceo Statale "G.Mazzatinti" di Gubbio è 075 9271149,
mettendo all’attenzione di Maria Teresa Bianchi