Il contagio della blogmania

Il contagio della “blogmania” si sta estendendo…Altre colleghe della scuola in cui insegno hanno aperto il loro blog. Ora è il turno di una classe prima, sorretta da una bravissima ed eclettica insegnante di Educazione artistica e da una altrettanto creativa insegnante di lettere. E’ nato: “Opere prime di una classe prima”

http://www.bloggers.it/cosmoterapia/

che promette di diventare molto interessante, con filastrocche, storie e disegni prodotti interamente dai ragazzi…

“In bocca al lupo” alla prima D!

Caterina

Geobloggando

Geobloggando…….. l’uso del blog in Geografia…

Ho scoperto il blog…ed è stato subito “amore a prima vista” GRAZIE SPLINDER!!!!

(testimonianza e pensieri di mariarita vinci – ITCT ” A.RIZZA” SIRACUSA )

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”…..Ho capito le potenzialità di questo strumento immediatamente…Finalmente avevo la possibilità di cambiare la mia didattica……!!!! . Ho alle spalle parecchi anni di insegnamento…..ma l’entusiasmo e la carica per lavorare è ancora molto forte…..Il computer è stato “importante” per rinnovare quello che ormai poteva essere ripetitivo e noioso soprattutto per chi, ripeto, come me dovrebbe già quasi essere alle soglie della pensione!!!!……Ho cominciato con la realizzazione del sito e quindi a far lavorare gli alunni con il computer frequentemente, grazie alla presenza nella mia scuola di diversi laboratori informatici. La lezione di tipo tradizionale, sia pure quella di un insegnante preparato, non è sufficiente a mio avviso come veicolo d’apprendimento, ma va integrata da altri metodi didattici che vedano gli alunni nella fase di apprendimento-operativo. Come dice un noto proverbio cinese.”io sento e dimentico, vedo e ricordo, leggo e capisco, faccio e imparo. Naturalmente una buona strategia d’insegnamento deve prevedere l’integrazione di metodi diversi , dosati e alternati dall’esperienza dell’insegnante. Confesso che le difficoltà non sono certo mancate !!! In questo nuovo percorso l’ impegno maggiore era ed è senz’altro nella organizzazione del lavoro, che sicuramente mi vedeva impreparata…tranne nella conoscenza tecnica dello strumento , che ho acquisito da autodidatta e con la frequenza di parecchi corsi.…ma il resto……!!!???? Come fare lavorare i ragazzi cercando di coniugare possibilità di acquisizione di concetti, sviluppo di competenze… ecc.. il tutto in una materia come la Geografia con poche ore di lezione e in continua lotta con il tempo … All’insegnamento della Geografia non si chiede più di fornire “nozioni” ma piuttosto

di dare conoscenze di base indispensabili per orientarsi nel mondo attuale

saper usare correttamente le informazioni

di dare capacità di accedere alle informazioni, di interpretarle, di correlarle, ………HELP…HELP….HELP….… .Il blog DI SPLINDER è arrivato come una “manna dal cielo” mi ha permesso di completare il lavoro didattico con il computer che prima si articolava solo nella : esecuzione di questionari

Ø ricerca di dati

Ø costruzione di grafici,

Ø presentazione di diapositive….

Co Con il sistema del blog ho aggiunto una produzione più creativa coinvolgente e gratificante per i ragazzi e per me……

…. Ho cominciato a costruire una sorta di piattaforma interattiva …assegnando un blog alle varie classi…..poi singolarmente agli alunni…… La fase iniziale ha richiesto un impegno personale notevole perché, cosi come ha scritto un’altra docente, il lavoro degli alunni appena seduti di fronte ad un computer è quello di navigare a ruota libera e mandare messaggi… . Con l’esperienza che sto vivendo posso affermare che quando l’alunno sa cosa deve fare , si impegna e lavora seriamente. Aspetti da valutare per chi intraprende questo tipo di lavoro sono:

la preparazione del materiale didattico da utilizzare on-line e una buona dose di pazienza e disponibilità per risolvere i problemi tecnici e di organizzazione dati che si possono presentare agli alunni. Io insegno in un istituto tecnico commerciale e turistico quindi

le modalità di lavoro che ho impostato nei due indirizzi IGEA e ITER (turistico ) sono diverse. Nell’IGEA si individua un avvenimento attuale ,( perché penso sia importantissimo legare i concetti con la realtà che viviamo; la geografia economica lo permette a360°!!!!). L’evento viene analizzato quindi approfondito, dopo avere scelto anche tematiche attinenti il tema principale per possibili collegamenti .

Nell’ l’ITER , ogni alunno simula un’agenzia di viaggio e quindi propone itinerari turistici con illustrazione delle località interessate e informazioni sul viaggio. Per quanto riguarda il reperimento dei dati , gli alunni ricorrono ai vari motori di ricerca e soprattutto al mio sito dove mi sono già preoccupata di inserire ciò che serve per il lavoro didattico.

Grazie Splinder!!!! BUONA PASQUA A TUTTI

L’esperienza di Patrizia Tirel

L’esperienza di Patrizia Tirel

Hallo Maria Teresa,

ho ricevuto testè la newsletter di Sophia e mi ha fatto veramente piacere apprendere come il Blog, quale sussidio didattico, si stia diffondendo anche in Italia. Ho rilevato anche la presenza di blog per l’apprendimento del tedesco. Beh, a questo punto, penso che ti possa interessare, per integrare il panorama nazionale e non solo, anche la mia esperienza. Ops, dimenticavo;-)) Sono docente di tedesco a Gorizia IPC e come te entusiasta, più passano gli anni, di insegnare, grazie soprattutto alle possibilità offerte dalle TIC. Condivido le pene e gli affanni, nonchè le soddisfazioni, godute in solitaria, considerata la scarsa partecipazione dei colleghi in generale alle innovazioni.

Ebbene, da un anno gestisco un blog europeo, E-Journal-Daf10, pr gentile concessione (biennale) del coordinatore Progetti EUROPEI PER IL NORD-EUROPA.,Ilpo Halonen, moderatore della comunità Dafnord. Lo strumento, prodotto dalla ditta finlandese Imnetti GMBH è supportato da fondi europei (Compact 3 Netzwork) veramente eccezionale e consente l’uso integrato di tutti gli strumenti multimediali in uso. Consente inoltre l’internazionalizzazione dell’apprendimento e … oserei dire, come già ipotizzato nel forum di Dafnord, la sostituzione per quanto riguarda l’apprendimento delle lingue straniere, del libro di testo. Molteplici le applicazioni ed eccezionali le realizzazioni da parte di colleghi, dislocati nelle varie parti del pianeta. Forse il nostro operare potrebbe interessare anche altri colleghi in Italia. Quello che mi continua a stupire ,è che il Goethe Institut non si periti di prendere atto di quanto viene prodotto,ad altissimo livello!, e di diffondere quindi i risultati….



Ti ringrazio per l’attenzione e buon lavoro nonchè

Buona Pasqua

Patrizia Tirel

Insegnamento del tedesco e computer

Ho cominciato a coniugare insegnamento del tedesco e computer da qualche anno e non mi è mai rimasta la sensazione che i miei studenti si fossero avvicinati al mezzo informatico come alla porta per una fuga dalla classe o come un’appendice legalizzata del loro cellulare per eludere la sorveglianza e navigare altrove. Forse – sicuramente – sono stata fortunata, perché ho spesso visto l’approccio ad un mezzo diverso dalla carta, la penna e la lavagna trasformarsi in un certo accanimento all’apprendere coniugato con un’attenzione diffusa al come e con una concentrazione gioiosa e giocosa nell’impadronirsi di altre strade da percorrere coi compagni e con me. La vivace concentrazione sul cosa e l’automatico conseguente rispetto del come non mi hanno richiesto troppi sforzi volti a spiegare regole di buon comportamento nella gestione dei tasti, del monitor o del mouse; non più di quanti inizialmente non ne richieda il primo scontroso incontro con banchi di contenzione, zaini mostruosamente stracolmi e cellulari da spegnere.
Quello che voglio dire è che, se è vero che nella rete non sempre sono facilmente rintracciabili una approfondita conoscenza o un dovuto rispetto della netiquette, è pur vero che questa situazione non peggiora se i navigatori sono docenti e studenti a galla nello sforzo di un doppio navigare, nel mare del web e in quello della sperimentazione didattica. Anzi: la finalizzazione del viaggio pone paletti che diventa più facile non superare rispetto a quanto avviene nel mare aperto di uno schermo acceso (e con diretto anche se illusorio accesso) sul mondo senza che se ne sappia e se ne chieda il perché.
Il mio pensiero è che la comunicazione e la conoscenza abbiano seguito con grande disciplina la regola plurisecolare di adattamento della specie all’ambiente per sopravvivere. Le parole, fossero solo segnali di comunicazione o si facessero culle di cultura e sapere, hanno cercato sempre un modo per passare. Per sopravvivere. Persino diventando altro da sé. Non paga, credo, storcere il naso snob di fronte alla volgarità di un bit o all’inesteticità di un topino di plastica; la cultura, la conoscenza, il sapere o anche più semplicemente – ma non meno significativamente sul piano educativo – il comunicare navigano anche questi mari, si lasciano impigliare nelle maglie della rete, cercano strade per raggiungere anche chi toglie volentieri dalla borsa due tre libri purché resti lo spazio per il cellulare. Che noi docenti dobbiamo assumerci una responsabilità educativa anche in questo settore mi pare fuori di dubbio. Ma anche in questo caso la mia esperienza personale (e dunque discutibile e parziale) mi ha mostrato come strada più efficace quella dell’apprendere in presenza, dell’imparare nel fare anche il come è giusto fare. Ho spesso pensato (e ancora una volta mi si perdoni ancora la soggettività dell’opinione) che la noia sia spesso una delle madri della cattiva educazione.
La prima volta che ho portato i miei allievi in internet qualcuno ha provato a chattare, poi si è incuriosito nel vedere gli altri tentare approcci in lingua straniera in camere chat tedesche e si è unito agli altri. Ne ho visti molti, tra i miei studenti meno motivati e meno bravi, preoccuparsi della correttezza ortografica di quello che stavano per pubblicare nel momento in cui si sono sentiti attori protagonisti di un blog sul palcoscenico internazionale del Web theatre. E oggi, mentre tutti mi chiamano più ancora di quanto io riesca a seguirli e a rispondere loro, a nessuno resta il tempo per navigare altrove, o riversare sciocchezze in qualche casella postale.
Mi scuso davvero della lunghezza del post.

I blog di classe

I blog di classe


Leggendo molti blog attivati dai docenti per le classi, mi sorge spontanea una domanda:




  • Gli alunni hanno veramente compreso l’importanza di questo mezzo comunicativo oppure è solo un modo per scrivere qualcosa, a volte, per fortuna non molto spesso, anche abbastanza “stupido” – mi si perdoni la parola- e non di risposta all’articolo scritto?

Rispondo per prima a questa domanda: penso che il livello di educazione in rete sia molto basso e, forse, noi docenti dovremmo stabilire delle regole ben precise, far leggere delle netiquette di rete o crearne delle proprie. Sta nascendo una nuova forma di educazione alla quale dobbiamo abituare gli studenti … e visto che nella scuola ce ne hanno “delegate” tante (da quella alla salute a quella stradale) probabilmente ci dovremo far carico anche di questo.


Attendo qualche testimonianza e commento.


Con simpatia mtb

Altri blog e considerazioni

Altri blog e considerazioni
Riporto questa mail della collega Caterina Milanesio, che, oltre a segnalare dei blog contiene interessanti osservazioni su alcune piattaforme per creare blog.
mtb
Gentile Prof Maria Teresa Bianchi,
sono una collega del professor Corso della scuola media di Bra. Sto collaborando con lui e con la collega Mollo Marina al suo blog http://scuolamediabra.blog.excite.it/ ( ho inserito le musiche di sottofondo e alcuni articoli ) . Sono insegnante di Ed. musicale e, al pomeriggio, tengo corsi di informatica ai ragazzi ( i famosi laboratori pomeridiani).
Mi è piaciuta molto questa idea dei blog a cui mi ha introdotto il collega Corso e , per vedere un po’ come poteva funzionare la cosa, ne ho subito creati un bel po’ , sia personali che con i ragazzi ( io ho sette classi, perciò ho un bel da fare! )
Questa sera ho creato un nuovo blog anche su splinder
Altri miei blog sono:
Mi è piaciuto il blog di Splinder, anche quello con bloggers è bello ( si possono caricare le immagini dal proprio computer e c’è una sezione in più per scrivere le storie ….non si può però mettere il sottofondo musicale perchè è a pagamento…in compenso si può personalizzare il titolo creandolo direttamente con il proprio computer e con l’immagine che si desidera )
Il blog con excite è facile e risponde un po’ a tutte le esigenze, ma ha il difetto di presentare dei banners pubblicitari piuttosto “osè” proprio sul pannello di controllo…io a casa non li vedo perchè ho bloccato la pubblicità, ma a scuola mi sono ritrovata con una brutta sorpresa quando ho pensato di far vedere ai ragazzi come si costruiscono le pagine….sono uscite delle donnine scollacciate che hanno attirato tantissimo la loro attenzione!
Ecco, ho detto anch’io la mia sui blog,
spero di non essere stata invadente.
Buon lavoro!
Caterina Milanesio

Notizie da Deutschblog


Notizie da Deutschblog


Riporto con piacere il contenuto di una mail della collega Rita Mazzocco, dove sono spiegati gli ultimi aggiornamenti del suo blog didattico. Il confronto di esperienze è sempre molto importante.

mtb


Carissima Maria Teresa,

mi permetto di approfittare della tua gentilezza per inviarti un breve aggiornamento sull’attività del Blog in tedesco che gestisco.

So che ci segui con simpatia e te ne ringrazio, soprattutto perché il tedesco non è proprio di facile leggibilità come altre lingue per le quali la conoscenza dell’italiano aiuta nella decodifica.

Proprio perché immagino che non sia facile (se non impossibile) seguire le attività svolte su un blog completamente in lingua straniera, mi permetto di aggiornarti brevemente e lo faccio perché vedo con piacere quanto appassionatamente segui questa esperienza dei blog didattici.

La mia esperienza con questo blog si sta rivelando stimolante e proficua, forse anche oltre le mie aspettative.

Gli allievi stanno partecipando con un interesse che si riflette e si riversa nell’attività di classe, spingendo a continue richieste di chiarimenti e approfondimenti per la voglia di non sfigurare online.

Il che è sicuramente un modo diretto di sentire la lingua come mezzo e non come sola materia di studio.

Sono stata particolarmente fortunata perché siamo stati “trovati” per caso (magia del web!) da una gentile bloggista svizzera che si è offerta di farci da amica di penna online, sia fornendoci l’indirizzo del suo blog per lasciare commenti, sia intervenendo direttamente (l’ho invita a scivere con noi, oltre a lasciare commenti) e sta partecipando attivamente, fornendo modelli autentici di lingua, anche in modo misurato e adeguato ai livelli delle mie classi e svolgendo lei stessa i compiti che via via vedono impegnati i miei allievi (presentarsi, descriversi, parlare di hobbys e così via).

Inoltre, scrivono su Deutschblog gli allievi di una classe III di un Istituto linguistico di Pozzuoli. E sia questi ultimi, sia gli allievi del Filangieri, sono ansiosi di scambiarsi notizie personali e di usare il tedesco come lingua veicolare di una comunicazione tra potenziali amici che magari alla fine coroneranno lo scambio con un incontro faccia a faccia.

Altra cosa che volevo segnalarti è che ho realizzato un secondo blog (linkato a Deutschblog) che è riservato a contenere ripetizioni grammaticali, consigli, piccoli aiuti, testi e test relativi di volta in volta all’attività che stiamo svolgendo. Puoi visitarlo all’indirizzo www.testeundtexte.splinder.it e, se credi, aggiungerlo nella parte di blogdidattici dove sei stata così gentile da ospitare i blog didattici del Filangieri.

Infine, ho linkato deutschblog (link: Materialen aus Filangieri) a un sito in continua costruzione dove vengono raccolte le esperienze didattiche realizzate per via informatica dagli allievi di tedesco delle mie classi in vari anni scolastici. Per il momento contiene solo un ipertesto realizzato dalla classe quinta dello scorso anno, ma alla fine di quest’anno scolastico vi verranno inseriti anche i prodotti realizzati su/o grazie a Deutschblog.


Spero di non averti tediata.

E ti ringrazio di aver creato uno spazio di confronto su Splinder, che è di conforto e stimolo a tutti noi.


Ti lascio i miei più cari saluti,

Rita Mazzocco

Come questo blog sta diventando un multiblog

Come questo blog sta diventando un multiblog


Da un’idea lanciata da me in un commento del 4 febbraio “Io ho un’idea che mi rimugina in testa da stamani e che propongo agli affezionati di questo blog (maestraleila,remurelli,carmelo e chi ne ha voglia…): perchè non vi invito a postare?
Con splinder si può e Carmelo che non è splinder si può sempre creare un blog di appoggio su splinder! Che ne dite?
Fatemi sapere mtb”,
oggi siamo in molti a scrivere su questo blog e l’invito è sempre valido per tutti quelli che volessero collaborare nell’ottica del confronto e dello scambio di esperienze del nostro mondo di lavoro che è la scuola.


Che dire? Grazie per quello spirito di condivisione che stiamo mettendo in pratica.


mtb



Carissimi, anch’io ho sentito…

Carissimi, anch’io ho sentito “parlare ”per la prima vota di blogs leggendo un articolo su Sophia riguardante l’esperienza di R.Manfredi, mi è da subito sembrato un ottimo strumento per un insegnante, ma per il momento lasciai perdere, pensavo si dovesse conoscere il linguaggio html…non ho tempo ora per imparare…mi sono detta.

Vi devo confessare (Anche se Renato e Maria Teresa penso l’abbiano già capito) non sono un’informatica per passione, nel senso che non sono per nulla una “tecnica” né, tantomeno una matematica, ma nel momento in cui ho capito le enormi potenzialità del pc e del web come strumenti di supporto e sviluppo alla creatività, all’ informazione, alla comunicazione….me ne sono innamorata ….. prima di tutto come insegnante.

Ho rincontrato “il blog”al corso fortic B., l’ho riconosciuto come lo strumento che poteva realizzare i miei bisogni di insegnante di questo momento: avere in rete uno strumento facile da usare dai bambini delle elementari e far capire loro che potevano esserne protagonisti, uno strumento che potesse aiutarmi a far di loro dei fruitori consapevoli ed attivi del web , che li stimolasse alla scrittura, alla comunicazione e alla collaborazione in rete: tutti strumenti indispensabili alle generazioni future.

Ma non solo, il blog mi avrebbe permesso di raggiungere i bambini assenti (Su trenta bambini, solo cinque non hanno internet a casa) e di velocizzare, senza aspettare i momenti istituzionali, la comunicazione scuola /famiglia e viceversa (E’ in cantiere il blog dei genitori). Sicuramente mi permetterà di inserire il portfolio elettronico degli alunni.

Sino ad ora, grazie agli amici Renato, Maria Teresa, Carla che mi sono stati vicini fornendomi aiuti, concreti e non, il blog non mi ha delusa, anzi!!!

E vorrei chiudere, per il momento,(E’tardissimo!) utilizzando parole di mtb e Renato, per i quali nutro affetto e riconoscenza: “ Che dire? Sono felice, allacciata appassionatamente in questa piccola rete di blog didattici” Leila< ?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />